IoT (Internet of Things): cosa vuol dire, esempi e applicazioni nella vita di tutti i giorni

Cosa è l' internet delle cose? Dalle utility alla sanità, dalla sanità alle assicurazioni sono molti i settori produttivi coinvolti dalla rivoluzione tecnologica dell'IoT.

Internet of Things (IoT) è un termine nato nel mondo delle telecomunicazioni per dare un nome alla famiglia di oggetti connessi ad internet.

Cosa sono gli oggetti IoT?

frecciaè un frigorifero in grado di ordinare il latte quando sta per terminare; è una casa che attraverso i sensori è in grado di percepire fughe di gas, perdite di acqua e attivare delle specifiche operazioni come chiamate, SMS;

freccia è un dispositivo che viene indossato dal lavoratore per esempio del settore siderurgico per controllare che tutti i dispositivi di sicurezza siano utilizzati.

Come vedete gli ambiti sono i più disparati dal mondo degli elettrodomestici, della casa connessa fino alla sicurezza sul lavoro. In sintesi gli oggetti IoT sono dispositivi collegati alla rete che sono in grado di operare determinate operazioni in funzione di eventi.

Il termine Internet of Things viene utilizzato la prima volta da Kevin Ashton, ricercatore presso il MIT, Massachussets Institute of Technology, dove è stato creato lo standard per RFID.

Che cosa è RFID?

Si intende una tecnologia per identificare, memorizzare automaticamente informazioni legate a oggetti tramite speciali etichette elettroniche, chiamate tag. I tag sono capaci di rispondere a chiamate a distanza da parte di particolari apparati chiamati reader (o anche interrogatori). Come potete capire una volta svelata la tecnologia, i campi di applicazione sono diventati innumerevoli. Negli ultimi anni stiamo vivendo una vera e propria accelerazione anche se il concetto di base rimane sempre lo stesso: monitorare, controllare e trasferire informazioni e di conseguenza svolgere azioni coerenti con le informazioni. Recentemente la diffusione della rete internet, l’aumento della velocità e della banda disponibile aprono nuove possibilità.

Un esempio di IoT che prendiamo direttamente all’interno di Generali jeniot è il nostro sensore dell’aria. Si tratta di una lampada led in grado di analizzare la qualità dell’aria puntualmente e continuativamente. Se i parametri monitorati, ad esempio il metano o il monossido di carbonio, superano i valori di allarme, partono subito delle notifiche sulla app, degli SMS sul cellulare del cliente e una chiamata dalla centrale operativa che è stata avvisata direttamente dai sensori.

sensore qualità aria - AirSafe

AirSafe: sensore qualità dell'aria

L’evoluzione dell’ internet delle cose

Come ogni innovazione tecnologica, anche la tecnologia IoT si è sviluppata per gradi. Dapprima sono stati creati dispositivi “preistorici” in grado semplicemente di effettuare registrazione di dati. Esempi di applicazione in questo ambito possono essere i sensori per misurare la temperatura interna o esterna. Quello che mancava a questi dispositivi che abbiamo definito preistorici era il collegamento a internet, bisogna fisicamente raggiungerli, scaricare i dati e successivamente elaborarli. Come avete intuito è stata la diffusione della rete internet e l’aumento della velocità e della banda disponibile ad aprire nuove possibilità. Il sensore quindi passa da essere un sistema chiuso a essere in grado di comunicare con la rete e a passare i dati registrati senza che dobbiamo fisicamente andare a prenderli: oltre che una grande comodità anche una vera rivoluzione. L’evoluzione dell’Internet of Things non si è fermata però perché grazie agli sviluppi sui processori (maggiore velocità ma anche miniaturizzazione e capacità di calcolo con minore consumo di risorse) i dispositivi non sono solo semplicemente in grado di registrare i dati e comunicarli ma anche di elaborarli, selezionarli e trasmettere a diversi interlocutori solo i dati che servono evitando inutili sprechi di traffico internet.

IoT e Big Data

La miriade di oggetti connessi richiedono quindi una capacità di raccolta, analisi e elaborazione di grandi volumi di dati, capacità di calcolo e di archivio che vengono ulteriormente stressati se tutte le analisi vengono effettuate in tempo reale. Ecco perché si sente parlare di big data e i grandi colossi dell’informatica e non solo si sono attrezzati per avere sistemi integrati in grado di processare grandi quantità di dati. Pensate a tutti gli ambiti di applicazione dell’Internet delle cose e a quante informazioni vengono processate. Il filone della domotica e quindi della casa connessa, riscaldamento, sensori di rilevamento dei fumi o di fughe di gas, di perdite di acqua. Sistemi di monitoraggio industriale di tutta la catena produttiva, robot che assemblano in maniera collaborativa. Il mondo della salute e della sanità con le diagnosi a distanza. I sistemi indossabili per le persone e per gli amici a quattro zampe. Un mondo eterogeneo che fonda le sue basi sui dati e quindi su sistemi grandi in grado di gestire moli di informazioni fino a dieci anni fa impensabili.