Matter: il nuovo standard per l’IoT

Perché una casa sia davvero smart, è necessario che tutti gli oggetti “comunichino” tra loro, costituendo un sistema quanto più possibile fluido e interconnesso.

Questo flusso è stato compromesso dal fatto che ogni oggetto smart appartenente a uno specifico provider, parla un “linguaggio” diverso dagli altri. 
Oggi, però, grazie a “Matter”, forse non sarà più così. Vediamo perché. 

IoT: oggetti connessi

L’internet of Things è quel settore delle telecomunicazioni e dell’informatica che tramite una serie di sensori, attuatori e sistemi digitali permette agli oggetti di essere connessi alla rete, di essere monitorati e di essere governati da remoto restituendo informazioni sul proprio stato e sul proprio funzionamento. L’applicazione dell’IoT è sempre più evidente nelle nostre case tramite la presenza di smart objects quali elettrodomestici connessi, impianti di riscaldamento, elettrici e di sicurezza dotati di controllo digitale nonché la massiva diffusione di assistenti a comando vocale.

Oggetti parlanti che non si parlano

Negli ultimi anni è emersa la necessità di una maggiore interconnessione tra dispositivi provenienti da case produttrici diverse per poter aggregare le funzioni di controllo senza dover necessariamente avere un’app o un sistema diverso per ogni oggetto.Attualmente, infatti, ogni casa produttrice ha uno standard tecnico specifico per codificare e gestire i dati provenienti dal proprio smart object. Questo scenario fa sì che ogni nuovo oggetto smart introdotto in casa porti all’adozione di un nuovo metodo per monitorarlo e controllarlo e all’incapacità (non sempre, ma spesso) di questi oggetti di interagire tra di loro.

Matter: lo standard condiviso

Nel 2019 nella Silicon Valley, attorno a un tavolo promosso da aziende come Apple, Amazon e Google, si parlava del “project CHIP (Connected Home over IP)” e della possibilità di creare standard comuni per oggetti connessi che ne aumentino la sicurezza e la capacità di operare congiuntamente. La tavola rotonda ha condotto oggi alla realtà di Matter, il primo standard condiviso per gli smart object che consente di semplificare il monitoraggio e la gestione unificata di questi dispositivi. Questa prima versione di Matter si avvale di un mix di protocolli esistenti per la trasmissione dei dati allo scopo di unificare i processi di installazione, configurazione e controllo. Il risultato finale è un insieme di dispositivi connessi compatibili tra loro, gestibili da un’unica piattaforma e abbinabili in modo semplice.