Geolocalizzazione e la mobilità del futuro

Come vengono tracciate le persone oggi nella loro mobilità quotidiana? Tutti noi usiamo la geolocalizzazione dello smartphone e spesso lo facciamo inconsapevolmente

Quante volte, infatti, diamo il nostro consenso ai servizi di geolocalizzazione inclusi nelle app senza soffermarci a leggere l’informativa sulla privacy?

Tuttavia è chiaro che siamo tutti sempre più consapevoli dell’esistenza della geolocalizzazione e della profilazione dell’utente in relazione ai nostri comportamenti e alle preferenze che esprimiamo, e nonostante questo, in molti casi decidiamo di procedere ugualmente. Molte delle app che installiamo, infatti, richiedono il consenso alla geolocalizzazione per funzionare correttamente e siamo inclini ad accettarle laddove vediamo che i vantaggi prevalgono sulle nostre resistenze. 

Siamo meno inclini invece quando si tratta di usufruire di servizi che hanno come palese intento quello di geolocalizzarci, anche se nel nostro interesse, come nel caso dei dispositivi satellitari (chiamati anche scatole nere) offerti dalle assicurazioni. 

Per questo motivo molti provider si stanno orientando verso sistemi digitali che sfruttino come scatola nera il potenziale dello smartphone. 
L'accuratezza e la precisione di un dispositivo dedicato come il dispositivo satellitare è sicuramente maggiore rispetto a uno smartphone, ma quest’ultimo potrebbe offrire comunque una buona alternativa. Ecco perché jeniot ha deciso di investire nella direzione dei cosiddetti servizi Maas. Vediamo insieme di cosa si tratta. 

Cosa sono i servizi Maas per la geolocalizzazione?

I servizi MaaS, dall’inglese Mobility as a Service rappresentano quell’insieme di soluzioni digitali che rendono il trasporto più efficiente e semplice. Lo scopo dei MaaS è di integrare tutti gli aspetti del customer journey in un’unica applicazione: dalla pianificazione del viaggio all’acquisto dei biglietti, fino al pagamento e agli aggiornamenti lungo il percorso. Questo servizio, che sfrutta la geolocalizzazione, sta profondamente cambiando il modo in cui gli utenti si rapportano alla mobilità urbana.

I servizi per la mobilità MaaS possono offrire numerosi benefici sia alle autorità del settore trasporti che ai clienti: 
unoriducendo l’uso dei veicoli privati;

dueaiutando i proprietari di veicoli a ottimizzare i costi legati alla proprietà;

aiutando a concentrare e orientare i i fondi pubblici su programmi di trasporto che sostengano la collettività.

All’interno di questa cornice, le assicurazioni e le scienze attuariali hanno un ruolo fondamentale da giocare dagli scooter ai veicoli elettrici fino a quelli con guida autonoma, la riduzione dei rischi legati alla presenza umana del conducente e l’emergente complessità dei componenti necessari per agire senza fallire, tutte cose che richiedono profonde riflessioni e un piano di attività dove le assicurazioni hanno un ruolo fondamentale. 

Geolocalizzazione e servizi per la mobilità: un mercato emergente 

La strategia dell’Unione Europea riguardo la Mobilità Urbana è incentrata sulla sostenibilità ambientale, e oltre a regolamentare le entità governative e private in termini di emissioni, ha adottato un approccio di condivisione delle informazioni per raggiungere l’obiettivo comune di riduzione emissioni. 

Tra le varie iniziative c’è proprio quella di lavorare sui dati in una piattaforma aggregata in cui pubblico e privato cooperano per migliorare l’esperienza cliente in ottica di mobilità, sia in termini di servizi di business che di consultazione. Ci sono incentivi, finanziamenti e premi europei per città, regioni e aziende che realizzano progetti in ambito SDG (Sustainable Development  Goal) e tra questi non poteva mancare il settore mobilità.

Tra le città pioniere che hanno adottato MaaS, spicca Helsinki - dove dal 2016 i residenti si avvalgono di un’app di geolocalizzazione chiamata Whim per pianificare e pagare tutte le modalità di trasporto pubblico e privato all'interno della città - e più recentemente, Parigi, dove è stata lanciata un’app unica (Maax), in grado di raccogliere i servizi di mobilità offerti dalla regione in modo che i pendolari possano cercare opzioni di mobilità (pubbliche o private) in un’unica soluzione o progettare itinerari (monomodali o intermodali), o ancora prenotare e collegare il proprio account personale a soluzioni di car sharing. Urbi, l’azienda svizzera che dal 2014 propone a privati e aziende un’App che aggrega varie forme di mobilità, dallo sharing al trasporto pubblico, e permette di organizzare il proprio viaggio intermodale usando un unico punto di accesso e pagamento.

Insomma, un mondo di servizi a portata di “tap” per i cittadini che permettono a ciascuno di ottimizzare la propria mobilità, riducendo il proprio impatto ambientale, migliorando la qualità della vita e riducendo i rischi di incidenti. Una prospettiva sulla mobilità del futuro che rende obbligatorio un bilanciamento tra riservatezza dei dati e geolocalizzazione, a vantaggio dei singoli e della collettività.

Quale sarà il ruolo dell’assicurazione nei servizi offerti tramite la geolocalizzazione?

Come la maggior parte delle compagnie di servizi, anche le assicurazioni stanno offrendo ai propri clienti e ai nuovi clienti soluzioni personalizzate in base al proprio stile di vita ed esigenze. Tramite i dati raccolti dalle blackbox, ad esempio, la compagnia assicurativa può offrire uno sconto nel caso di comportamento virtuoso alla guida. Allo stesso modo l’utilizzo dello smartphone può aiutare ad identificare i bisogni dell’utente in termini di mobilità. 

In questo modo se un utente per andare a lavoro la mattina prende l’auto, poi una metropolitana, e infine un monopattino, potrà ricevere offerte personalizzate per essere protetto da imprevisti lungo tutto il suo viaggio e magari ricevere scontistiche per l’abbonamento dei mezzi in sharing.